sabato 21 marzo 2015

GITA FUORI PORTA DA ROMA: TODI


GITA FUORI PORTA DA ROMA

TODI

A circa 130 km da Roma e quindi a circa 1h e mezza di percorso in auto, una località molto carina da visitare con gita anche solo di un giorno è la città di Todi, in Umbria in provincia di Perugia.
Per raggiungerla, da Roma, in auto, Vi consiglio di prendere l’autostrada A1 fino ad Orte, qui uscire e imboccare la E45 seguendo le indicazioni per  Cesena-Perugia; a Todi Sud uscite dalla superstrada e seguite le indicazioni per la città; la strada ovviamente salirà perchè todi si trova sulla sommità di una collina.











Potete parcheggiare in basso,  ad es. all’ area sosta di Porta Orvietana ai piedi del  centro della città e poi salire con una specie di funicolare, un “ascensore” che funziona a chiamata ed è gratuito, oppure salire a piedi o ancora salire con l’auto e parcheggiare nella Piazza del Mercato Vecchio di fronte ai cosiddetti “Nicchioni” Romani, 4 ampie nicchie, che si inseriscono in un solido muro di terrazzamento, forse in passato parte di un tempio romano.
Dopo aver parcheggiato di fronte ai Nicchioni potrete fare l’ultimo tratto a piedi fino alla piazza principale, Piazza del Popolo, una delle più belle d’Italia.

Intorno alla Piazza sorgono i monumenti più importanti della città: il Duomo o Cattedrale dell’Annunziata , di stile romanico-gotico,  il Palazzo dei Priori, con Torre trapezoidale che domina il lato opposto al Duomo, e i Palazzi del Capitano e del Popolo, contigui che ospitano anche il Museo Civico di Todi.

Da non perdere in un visita di almeno mezza giornata sono poi la Chiesa o Tempio di San Fortunato, in stile gotico, con la tomba di 4 Santi e il Tempio di Santa Maria della Consolazione, fuori dalle mura cittadine, di stile rinascimentale, forse eretta su progetto del Bramante, a cui secondo alcuni storici lavorò anche il Vignola.
Dietro la Piazza del Popolo, potete facilmente raggiungere Piazza Garibaldi con la statua dell’eroe dei 2 Mondi, da cui godrete un bellissimo panorama della vallata sottostante

Se avete più tempo potete poi passeggiare per le vie della città incontrando diverse  altre Chiese da visitare oppure potete,  con biglietti di circa 2 euro ognuno (o eventualmente facendo un biglietto cumulativo di circa 10 E per accedere a diverse attrattive nel progetto "TodiUnica"): visitare la Cripta della Cattedrale, il Palazzo vescovile e la Chiesa della Nunziatina, salire sul Campanile del Tempio di San Fortunato, visitare il Museo Civico o il Museo lapidario presso il Monastero delle Lucrezie e le Cisterne romane, sotto la piazza principale.
Dietro la Chiesa di San Fortunato si può ance passeggiare nel “Parco della Rocca” e godare di altre bellissime vedute sulle vallate circostanti.

Per mangiare:
Todi è piena di bei ristoranti, con menù interessanti e location notevoli, ma se avete voglia di riprendere l’auto e di allontanarVi di una decina di km (o tornando indietro sulla E45 o con una strada interna non facilissima da trovare) Vi consiglio di andare a mangiare al “Ristorante Massimo” a Collevalenza: piatti abbondanti, di buona qualità con un ottimo rapporto qualità-prezzo:  tagliatelle al tartufo a 10 E, gnocchi al radicchio a 6 Euro, Maialino al forno a 8 Euro, ottimi dolci a 3-4 Euro; 2 primi, un secondo ,un contorno, 2 dolci, acqua, vino della casa e caffè: meno di 45 Euro, (mancia esclusa). Ma potete variare anche scegliendo antipasti con crostini e salumi, altri primi come tagliatelle ai funghi o al sugo di cinghiale,  e poi carne alla brace, arrosto misto o cinghiale al tegame oppure se vi piace o anche solo per provare un piatto tipico: la palomba alla ghiotta .
Buona scelta (ovviamente solo di carne, unico neo oltre alla distanza da Todi)

Buon appetito e buoina gita!                  Mario

PS: per altre gite da Roma vedi anche http://www.comicsenonsolo.blogspot.it/2011/03/gita-fuori-porta-da-roma-calcata.html
 




giovedì 19 marzo 2015

Ancora su "Il Comandante Mark"

Visto l'interesse suscitato da un post precedente http://www.comicsenonsolo.blogspot.it/2011/03/il-comandante-mark-e-i-lupi-dellontario.html voglio scrivere ancora su questo fumetto, che per quanto non sia sopravvissuto fino ad oggi ha avuto dalla sua un notevole numero di edizioni e ristampe.

Si parte dalla collana Araldo quella con la a nera in campo bianco nell'angolo in alto a sinistra sulla prima di copertina (di cui il primo numero che possiedo è l'11 2a serie, che inizia ad essere pubblicata nel 1966)

A questa prima serie ne segue, dopo qualche anno, dal giugno 1972, un'altra: "Il Comandante Mark" (di questa serie possiedo i primi 9 numeri oltre a svariati successivi), che esce quando la collana Araldo sta pubblicando la ristampa del numero 70.



Ma negli anni seguenti ci sono poi state molte altre ristampe di questo fumetto che enorme successo ha avuto anche all'estero e soprattutto nei paesi dell'Est Europa.

Ne voglio ricordare 2 di cui ho degli albi: tutto Mark e Mark (Il comandante Mark ristampa completa).
Tutto Mark, a partire dal 1990, raccoglie in ogni albo 2 numeri delle precedenti storie del Comandante (senza però i fumetti di accompagno, Alan Mistero o Rocky Joe, o Thor per pochi numeri).
Mark invece già negli anni 2000 raccoglie in ogni albo 3 storie della collana Araldo, ancora senza le storie di contorno.
 



Ed ora qualcosa di più sui personaggi e sule loro apparizioni nei primi numeri della serie.
Cominciamo dagli Amici.
Gufo triste (così chiamato per i suoi continui richiami di sventure) e Mister Bluff (non ancora accompagnato dal cane Flock) sono, già nel numero 1, i compagni inseparabili del Comandante Mark e così Betty è già la fidanzata del comandante, gelosa delle sue assenze e desiderosa di accompagnarlo in ogni avventura (mettendo a rischio anche la propria vita a causa di ciò, come nel numero 3 "La baia del tuono").
Invece El Gancho compare nel numero 4, "il Corsaro" diventando il capitano della Marina da guerra dei Lupi dell'Ontario e ovviamente tornerà poi spesso in diversi episodi.
Il cane Flock invece compare nel numero 8 "Mister Bluff" come suo inseparabile compagno, e nonostante l'odio reciproco che si instaura con Gufo triste continuerà ad accompagnarlo da qui in poi.

Per quanto riguarda i Nemici, già dal primo numero si fa notare l'odioso Colonnello Sparrow, che viene poi nuovamente beffato da Mark, già nei numeri 2 e 3. Poi compare Alce Pazzo nel numero 10 ("Lo stregone bianco").

Non si può  comunque dire che Mark abbia dei Nemici storici e impegnativi (come Mefisto per Tex o Hellingen per Zagor) e il più delle volte tali "Nemici" compaiono in un solo episodio (come "il grande Reginald" attorucolo che al soldo degli inglesi si serviva degli indiani algonkini per uccidere i patrioti nel numero 6, o Sir Roderik, malvagio governatore inglese ancora nel numero 4 "Il corsaro", o l'Uomo senza volto nel numero 16 e lo Scozzese nel numero 19 e così via).

Ad un nuovo post qualche altra notizia su personaggi e storie seguenti.

                                                   Mario

giovedì 12 marzo 2015

Vacanze in California (USA) dal 7 al 21 Febbraio 2014 – PARTE 7 IL VIAGGIO 2a settimana



Vacanza in California dal 7 al 21 febbraio 2014.
14/2 VENERDI’: E’ San Valentino. Decidiamo di dedicare qualche altra ora alla Death Valley. Poi partiamo presto ma la strada da fare è lunga e ci fermiamo lungo la strada a dormire a Lindsay (in un carino motel Super 8). A cena ci rendiamo conto che, come tutte le ricorrenze, anche San Valentino è molto sentita negli USA ed è un’occasione di business: ristorante a cena fissa (con prezzo più alto), palloncini lecca-lecca a forma di cuore, musica e cosi via.
Ripartiamo l’indomani 15/2 SABATO e raggiungiamo il Sequoia National Park.
Quando arriviamo simpaticamente non ci fanno pagare l’ingresso (20$ per auto?) perchè è iniziato il President’s week end che culminerà nella festa di lunedì!
Passeggiamo nel Parco, e raggiungiamo i “Generali” gli alberi più grossi e famosi. Fa freddino e c’è anche un pò di neve ma è un posto unico nel suo genere. Bello anche il Museo del Parco che insegna tante cose a grandi e piccini. Ancora una volta abbiamo l’impressione di non aver visto tutto, ma dobbiamo ripartire abbastanza presto. E nonostante questo il buio ci blocca prima di raggiungere Yosemite.
Cerchiamo di avvicinarci il più possibile per l’indomani e per questo non ci fermiamo a Fresno ma siamo costretti a dormire lungo la strada, perchè la strada diventa particolarmente buia e pericolosa, in un motel a Coarsegold, nel posto peggiore della vacanza, l’unico veramente da dimenticare ed evitare (Black Hawk Lodge). Il posto è così brutto e isolato che ci fa anche passare la voglia di cercare un ristorante nei dintorni.
L’indomani 16/2 DOMENICA si parte al più presto e ci dirigiamo verso il Yosemite National Park.
Il parco sarebbe stato molto vicino a dove ci eravamo fermati ma abbiamo una piccola disavventura col navigatore (che ci voleva far accedere da un vecchio ingresso per una strada buona solo per gli animali) e con le indicazioni di un locale (MAH, era veramente del posto o gli stavamo antipatici?!); per fortuna un bambino che con la moto da enduro si diverte a “pinnare” sulla nostra stessa strada (!) ci rimanda indietro e arriviamo con un pò in ritardo rispetto a quando speravamo.
 In compenso anche qui abbiamo la piacevole sorpresa di non pagare l’ingresso (altri 20$?).
E anche qui non riusciremo a vedere quanto vorremmo per il poco tempo, ma anche per la neve che rende pericolose alcune strade e chiuse altre; meglio non rischiare senza pneumatici da neve e con auto in affitto. Vediamo comunque tutto il possibile, facciamo le nostre foto, passeggiamo al sole lungo il fiume e apprezziamo, anche se per una sola linea, gli autobus ECOLOGICI che all’interno del Parco ti portano “a spasso” gratuitamente (consiglio: parcheggiate appena possibile e utilizzateli per quanto possibile).
 
Partiamo purtroppo presto perchè San Francisco ci chiama ed è ancora lontana! Usciamo a Nord del Parco e, anche se dalla macchina, riusciamo ad apprezzare altri stupendi panorami del Parco. Avendo più tempo, che noi non avevamo, consiglio anche qui di provare a passare una notte nel Parco. Ci sono diverse
sistemazioni probabilmente un pò costose ma sicuramente estremamente affascinanti (come l'albergo qui a fianco che ha anche bungalow sparsi per il Parco).
Ancora ci dobbiamo fermare a dormire per strada; per fortuna troviamo un albergo decisamente migliore della notte precedente a Manteca (un Americas Best Value Inn)  e ceniamo piacevolmente in un locale carino con camerieri gentili (appartenente ad una catena di nome Black Bear Dinner).
Scopriamo poi dalla TV che il presidente Obama è stato a Yosemite il giorno prima di noi (sabato) a festeggiare il President’s day; per fortuna eravamo in ritardo di un giorno sul ruolino iniziale, altrimenti chissà che confusione avremmo incontrato assieme al Presidente!
E per fortuna avevo prenotato solo 2 notti a San Francisco a partire proprio da lunedì.
E infatti LUNEDI’ 17/2 arriviamo a San Francisco abbastanza presto e la città ci affascina già da lontano non appena attraversiamo uno dei suoi ponti in auto.
Arrivare all’albergo non è facile a causa dei sensi unici della città. Per fortuna è un giorno festivo e non c’è tanto traffico. Lasciamo l’auto in albergo (ho cercato soprattutto alberghi/motel con parcheggio incluso) e cominciamo a camminare per la città. Ero stato qui 16 anni fa ed ero rimasto incantato; la città mi affascina ancora oggi come se fosse la prima volta. Rimane decisamente la mia città preferita negli USA.

Passiamo subito per Lombard Street (la strada più tortuosa del mondo) e Ghirardelli Square (a mangiare i cioccolatini) e poi capitiamo nei pressi del Wharf dove visitiamo le varie barche che fanno parte del “Maritime Historical Park” (ancora ingresso gratuito, è lunedì ma è ancora il President's week-end e festivo) e il relativo “Museo”; si tratta di un “Parco” dislocato in varie sedi (e/o barche) della città, creato dopo la Coppa del Mondo che si è tenuta nella baia di San Francisco: interessante ed istruttivo.
Ceniamo al Fisherman’s Wharf (ci sono posti per tutte le tasche) e non possiamo non assaggiare il granchio.
Anche MARTEDI' 18/2 giriamo per la città e decidiamo di comprare un biglietto valido per tutti i mezzi pubblici per 1 giorno (al costo di 15 $). Vale anche per i Cable Cars (i caratteristici Tram della città) che subito “testiamo” per un giro “molto turistico”.
Camminiamo comunque tanto e per riposarci un pò, facciamo anche un intero giro in autobus.

Vediamo il più possibile e tutto ci piace: il Golden Gate Bridge, il Presidio, le Case Vittoriane, il Palace of Fine Arts, Ghirardelli Square, il Fisherman’s Wharf con i Pier (il più famoso è il 39) e le Otarie, l’isola di Alcatraz (anche se vista solo da lontano dalle barche sul Wharf), Chinatown, Lombard Street a Russian Hill, Telegraph Hill, il quartiere italiano (Little italy) con i suoi locali e la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la Transamerican Pyramid, Union Square, il Civic Center e il bellissimo Golden Gate Park (con i suoi palazzi, i suoi giardini e i suoi laghi) fino all’Oceano e ai Mulini che vi si affacciano.
A San Francisco sembra sempre di essere in un film e una volta a casa vedrete in continuazione film con scene che Vi ricorderanno questa vacanza.
MERCOLEDI’ 19/2 facciamo il check out e dedichiamo ancora qualche ora alla città, o meglio non perdiamo l’occasione di fare anche qui un pò di shopping (e anche qui troviamo l’immancabile negozio della catena Ross Store - Dress for less, dove trovo anche la felpa originale dei Giants forse dello scorso anno ma a soli 20 $).
Purtroppo 2 giorni sono pochi per San Francisco e ancora una volta quando ce ne andiamo lo facciamo con un pò di nostalgia; due giorni non bastano per sentirsi soddisfatti di aver visitato San Francisco neanche per chi come me c’è già stato.

Partiamo all’ora di pranzo e ci accorgiamo di quanto il traffico di San Francisco per quanto non sia quello di Los Angeles, non è poi troppo diverso da quello di Roma durante la settimana.
Si va a Sud lungo la Costa.
Ci fermiamo a Monterrey, prima capitale della California. E’ carina ma vediamo solo qualcosa (fra cui il Museo Naturale, ad ingresso con offerta libera, di fronte al Centro Visitatori, dove una gentile signora ci riempie di cartine e consigli, Colton Hall (palazzo del Governo dove nacque lo Stato della California e ora Museo) e un immancabile Ross: in California sembrano essere ovunque).
Servirebbe un giorno già solo per visitare questa ridente cittadina.
Dobbiamo ripartire per Carmel by-the-Sea (volendo collegata a Monterrey dalla 17-Mile Drive, una strada panoramica a pagamento che attraversa diversi punti di interesse, tra cui Lone Cypress, il cipresso più fotografato della zona; ma noi tagliamo la digressione sempre per risparmiare tempo). A Carmel ci fermiamo e facciamo merenda con gli scoiattoli che ci circondano: sono simpatici, grossi e non molto impauriti dalle persone. In compenso a Carmel in questo stagione non c’è nessuno e la spiaggia anche così deserta è molto affascinante.
Proseguiamo e la vista dall’alto del BIG SUR (la bellissima costa frastagliata che si stende sotto di noi) ci costringe a fermarci spesso per ammirare il panorama e fare qualche foto. Arriviamo nelle vicinanze di San Simeon dove c’è un Faro e dove c’è la Riserva naturale di Piedras Blancas, la spiaggia in cui si radunano le Otarie (in questa stagione sono parecchie), che è quasi buio. Ci fermiamo, facciamo le foto di rito e poi cerchiamo un albergo per dormire nei dintorni a San Simenon. Proviamo così anche la catena di Motel Super 6: inferiore agli 8 ma decente.

Siamo davvero stanchi ma una buona cena ci consola dalle fatiche che cominciano ad accumularsi.
 L’indomani GIOVEDI’ 20/2, dopo il check out decidiamo di rivedere le otarie e il bellissimo panorama dei dintorni e torniamo indietro di pochi km; poi riprendiamo verso Sud, passando nei pressi della deviazione che porta all’Hearst Castle, (fuori San Simeon, ingresso 25 USD), che però decidiamo di non visitare.
Proseguiamo lungo la costa con sosta a Morro Bay per una pranzo veloce. Poi si riparte, con diverse soste per ammirare il bellissimo panorama.

Una sosta più lunga la facciamo a Santa Barbara, bella cittadina di mare dove si avverte già un clima “più californiano”: passeggiamo e ci riposiamo al sole.
Purtroppo ci avviciniamo a Los Angeles che sta per fare buio a causa delle tante soste. Proviamo a fermarci a Malibù ma è tempo perso. Non troviamo neanche un accesso al mare.
Quando siamo nei pressi di Santa Monica è ormai buio e andiamo direttamente all’albergo ancora nei pressi di Hollywood.


21/2 VENERDI’
E’ il giorno del ritorno a casa. Sono molto soddisfatto ma anche molto stanco soprattutto per i tanti km in auto. Tentiamo di raggiungere l’Osservatorio Griffith  ma arriviamo su una strada e non capiamo se possiamo attraversarla in auto oppure no e decidiamo di lasciare perdere per non rischiare una multa.

 Decidiamo quindi di andare al Getty Museum non lontano da Hollywood dove siamo. Il navigatore ci indirizza e ... finiamo nel traffico di file colossali! Ci viene per un attimo il dubbio che se visiteremo il Museo non arriveremo mai in tempo all’aeroporto. Ma rischiamo e ne vale la pena.
 Il Museo Getty (costo 15 $ per il solo parcheggio, praticamente obbligatorio) è la vera opera d’arte con la sua vista su Los Angeles e i suoi giardini. Poi nelle sue sale ci sono anche opere d’arte Iris di van Gogh, i Proverbi di Brugel il vecchio, una statua di Manzù e tante altre opere provenienti da tutto il mondo).
uniche, ovviamente molto ben tenute e ben valorizzate come sempre avviene negli USA (gli

Lasciamo il Museo dopo una visita breve e veloce perchè il traffico di Los Angeles ci ha spaventato ma arriviamo in tempo per riconsegnare l’auto e prendere il pullman dell’Avis che ci porta al Terminal corretto. Anche LAX, l’Aeroporto  di Los Angeles è molto bello e moderno. Fatto il check in possiamo finalmente rilassarci un attimo prima della partenza alle 15.45.

sabato 7 marzo 2015

TEX incontra il disegnatore Serpieri

Tex incontra Serpieri (o forse Serpieri incontra Tex)
In questi giorni è in uscita un "TEX" inedito, cartonato, in formato più grande del solito, a 6,90 Euro disegnato da Paolo Eleuteri Serpieri, disegnatore italiano molto noto soprattutto per le sue eroine femminili sexi-fantasy (come Druuna) oltre che per bellissimi disegni del vecchio West, che ha lavorato su varie riviste come Lanciostory piuttosto che l'Eternauta.

Sicuramente un Tex originale e diverso, come scrive Mauro Boselli in una delle 2 prefazoni non si tratta del solito "immutato ed immutabile" Tex che conosciamo, quello che a volte ci annoia ma di cui non potremmo fare a meno, che ci da la sicurezza della giustizia e della correttezza nei termini che gli conosciamo.
Si tratta di un Tex più giovane, fisicamente un pò diverso, con la mascella meno squadrata e i capelli lunghi, con un abbigliamento leggermente più da trapper, eanche caratterialmente non è, del tutto, il solito Tex a cui siamo abituati, è più aggressivo e violento, forse meno riflessivo.
 
Lo sceneggiatore immagina che un giornalista (un possibile giovane Bonelli! che però non mi risulta essere mai stato negli USA) all'inizio del secolo a new York City intervisti un vecchio che dichiara di essere Kit Carson, (anche se il vero Carson dovrebbe già essere morto altrove quando la storia è ambientata) e che gli racconta una storia su un giovane Tex, un giovane Tex che non si ferma davanti a nulla per ottenere il suo scopo e che sa anche ricorrere alla violenza efferata se necessario e richiesto dalla situazione come in questo caso, di fronte ai Comanches di Luna Nera.

Questo è lo spunto per la breve storia, dove la trama è lasciata un pò in sospeso su molti punti, ma ricca di parole da leggere, con due interessanti prefazioni e dove ovviamente sono i disegni di Serpieri, veri disegni "d'artista", a farla da padrone, con ricchezza di dettagli e sfumature che solo un disegnatore di alto calibro saprebbe dare, disegni dai colori un pò sfumati quasi coperti dalla polvere del West e della praterisa.

E comunque al di là della credibilità della storia, ciò che conta è che "nel West, tra la realtà e la leggenda, vince sempre la leggenda".

Si può trovare su internet (se non fosse nuovamente esaurita) la copia autografata dall'autore per chi fosse interessato.

Buona lettura e a presto. Mario

mercoledì 4 marzo 2015

Vacanze in California (USA) dal 7 al 21 Febbraio 2014 – PARTE 6 IL VIAGGIO 1a settimana

Dopo pranzo si riparte per Las Vegas: la strada lunga e si fa solo una breve pausa al Centro Visitatori del Mojave National Preserve per prendere una cartina dell'enorme parco (peccato non c'è tempo per fare neanche un piccolo giro all'interno; magari ci capiterà di tornarci).
Purtroppo non possiamo fermarci in nessuna delle tante caratteristiche e luminose cittadine sulla strada nel nostro avvicinamento alla nuova meta: Las Vegas. Ci arriviamo con il buio e ancora una volta il navigatore ci aiuta non poco a trovare l’albergo.
Mangiamo qualcosa e facciamo una prima passeggiata per Downtown (il nostro albergo è nei pressi della cosiddetta “Freemont Experience”, una strada piena di vita per tutta la notte con concerti di musica, proiettati sul soffitto della enorme strada coperta da una struttura metallica, locali aperti tutta la notte, attrazioni in costume e venditori ambulanti, ristoranti e pub con ragazze in lingerie che ballano sul bancone lungo la strada: Las vegas ci dà anche fuori dalla Strip un assaggio della sua mondanità.
 
Il 12/2 MERCOLEDI’ mattina è dedicato alla Strip e ai suoi alberghi fantastici (forse meglio da visitare che non da dormirci, Venice e Bellagio i più incredibili) mentre il pomeriggio è dedicato allo shopping in uno dei 2 outlet che circondano la città (uno a Nord e uno a Sud). Per la serata, dopo cena, altra passeggiata per la Strip illuminata, prima di crollare per la stanchezza. Ci siamo spostati con i mezzi pubblici (presi a 2 passi dall’albergo) utilizzando un biglietto valido 24 h del costo di 8 Euro che si può facilmente fare ad una macchinetta alla fermata: tutto sommato una buona scelta per evitare traffico e parcheggi e per girare senza problemi per tutto il giorno.

Il 13/2 GIOVEDI’ dopo il check out  si parte presto (ma non abbastanza) per la Deat Valley.
Quando arriviamo, facciamo il biglietto d’ingresso ad una delle macchinette in corrispondenza dell’ingresso da cui arriviamo (20 $ per auto) e lo mettiamo sul vetro dell’auto. Anche qui ci sono tanti ingressi e qui non sono custoditi (ma attenzione ai controlli dei ranger quindi non fate i furbetti). Poi potrete ritirare le mappe del Parco quando arriverete al centro visitatori che sta più o meno al centro di questo.
La Death Valley è bellissima e affascinante. Inoltre a febbraio il clima è ottimale e c’è poca gente.
Da vedere a mio parere:TUTTO.  Dante’s view, Badwater , Artists Drive, Zabriskie Point, Mesquite Flat, Sand Dunes. Per citare i posti più affascinanti.
Poi Rhyolite e infine Scotty's Castle (quest’ultimo non l’abbiamo potuto vedere per problemi di tempo e di strada parzialmente bloccata mentre la città abbandonata di Rhyolite è l’unica cosa che dovendo scegliere non rivisiterei, anche se è particolare nel suo genere e ricorda certi paesaggi western).
Vista l’ora tarda e il buio e le lunghe distanze anche all’interno del parco abbiamo deciso di dormire nella Death Valley per ripartire con calma il giorno seguente,dopo un altro giro: NE VALE LA PENA.
 C’è qualcosa di mistico e molto tranquillizzante nel dormire qui in mezzo al nulla e al deserto. E in cielo le stelle si vedono limpide come solo in Africa, a Zanzibar, ricordo di aver visto. Ottimo anche il ristorante a Stovepipe Wells dove abbiamo dormito noi (anche se non vicino a Zabriskie Point qualora voleste visitarlo al tramonto e quindi non comodissimo da raggiungere in serata col buio: ovviamente nel Parco l'illuminazione è inesistente e le strade di notte pericolose a causa di ciò).
Siamo al 14/2 VENERDi’ la prima settimana è finita, le prime 2 (quasi 3) città e i primi 2 parchi sono stati visitati. Noi siamo già stanchi ma molto soddisfatti.
E dopo colazione si partirà per il Sequoia National Park.