Vacanza in California
dal 7 al 21 febbraio 2014.
14/2 VENERDI’: E’
San Valentino. Decidiamo di dedicare
qualche altra ora alla Death Valley. Poi partiamo presto ma la strada da fare è
lunga e ci fermiamo lungo la strada a dormire a Lindsay (in un carino motel Super 8). A cena ci rendiamo conto che, come tutte le ricorrenze,
anche San Valentino è molto sentita negli USA ed è un’occasione di business:
ristorante a cena fissa (con prezzo più alto), palloncini lecca-lecca a forma
di cuore, musica e cosi via.
Ripartiamo l’indomani 15/2
SABATO e raggiungiamo il Sequoia
National Park.
Quando arriviamo simpaticamente non ci fanno pagare
l’ingresso (20$ per auto?) perchè è iniziato il President’s week end che culminerà
nella festa di lunedì!
Passeggiamo nel Parco, e raggiungiamo i “Generali” gli
alberi più grossi e famosi. Fa freddino e c’è anche un pò di neve ma è un posto
unico nel suo genere. Bello anche il Museo del Parco che insegna tante cose a grandi e piccini. Ancora una volta abbiamo l’impressione di non aver
visto tutto, ma dobbiamo ripartire abbastanza presto. E nonostante questo il
buio ci blocca prima di raggiungere Yosemite.
Cerchiamo di avvicinarci il più possibile per l’indomani e
per questo non ci fermiamo a Fresno
ma siamo costretti a dormire lungo la strada, perchè la strada diventa
particolarmente buia e pericolosa, in un motel a Coarsegold, nel posto peggiore della vacanza, l’unico veramente da
dimenticare ed evitare (Black Hawk Lodge). Il posto è così brutto e isolato che
ci fa anche passare la voglia di cercare un ristorante nei dintorni.
L’indomani 16/2 DOMENICA
si parte al più presto e ci dirigiamo verso il Yosemite National Park.
Il parco sarebbe stato molto vicino a dove ci eravamo
fermati ma abbiamo una piccola disavventura col navigatore (che ci voleva far
accedere da un vecchio ingresso per una strada buona solo per gli animali) e
con le indicazioni di un locale (MAH, era veramente del posto o gli stavamo
antipatici?!); per fortuna un bambino che con la moto da enduro si diverte a
“pinnare” sulla nostra stessa strada (!) ci rimanda indietro e arriviamo con un
pò in ritardo rispetto a quando speravamo.
In compenso anche qui
abbiamo la piacevole sorpresa di non pagare l’ingresso (altri 20$?).
E anche qui non riusciremo a vedere quanto vorremmo per il poco
tempo, ma anche per la neve che rende pericolose alcune strade e chiuse altre;
meglio non rischiare senza pneumatici da neve e con auto in affitto. Vediamo comunque
tutto il possibile, facciamo le nostre foto, passeggiamo al sole lungo il fiume
e apprezziamo, anche se per una sola linea, gli autobus ECOLOGICI che all’interno del
Parco ti portano “a spasso” gratuitamente (consiglio: parcheggiate appena
possibile e utilizzateli per quanto possibile).
Partiamo purtroppo presto perchè San Francisco ci chiama ed
è ancora lontana! Usciamo a Nord del Parco e, anche se dalla macchina,
riusciamo ad apprezzare altri stupendi panorami del Parco. Avendo più tempo,
che noi non avevamo, consiglio anche qui di provare a passare una notte nel
Parco. Ci sono diverse
sistemazioni probabilmente un pò costose ma sicuramente estremamente affascinanti (come l'albergo qui a fianco che ha anche bungalow sparsi per il Parco).
sistemazioni probabilmente un pò costose ma sicuramente estremamente affascinanti (come l'albergo qui a fianco che ha anche bungalow sparsi per il Parco).
Ancora ci dobbiamo fermare a dormire per strada; per fortuna
troviamo un albergo decisamente migliore della notte precedente a Manteca (un Americas Best Value Inn) e ceniamo piacevolmente in un locale carino con camerieri gentili (appartenente ad una catena di nome Black Bear Dinner).
Scopriamo poi dalla TV che il presidente Obama è stato a
Yosemite il giorno prima di noi (sabato) a festeggiare il President’s day; per
fortuna eravamo in ritardo di un giorno sul ruolino iniziale, altrimenti chissà che confusione avremmo incontrato assieme al Presidente!
E per fortuna avevo prenotato solo 2 notti a San Francisco a
partire proprio da lunedì.
E infatti LUNEDI’
17/2 arriviamo a San Francisco abbastanza presto e la
città ci affascina già da lontano non appena attraversiamo uno dei suoi ponti
in auto.
Arrivare all’albergo non è facile a causa dei sensi unici
della città. Per fortuna è un giorno festivo e non c’è tanto traffico. Lasciamo
l’auto in albergo (ho cercato soprattutto alberghi/motel con parcheggio
incluso) e cominciamo a camminare per la città. Ero stato qui 16 anni fa ed ero
rimasto incantato; la città mi affascina ancora oggi come se fosse la prima volta. Rimane decisamente la mia città preferita negli USA.
Passiamo subito per Lombard Street (la strada più tortuosa
del mondo) e Ghirardelli Square (a mangiare i cioccolatini) e poi capitiamo nei pressi del Wharf dove visitiamo
le varie barche che fanno parte del “Maritime Historical Park” (ancora ingresso
gratuito, è lunedì ma è ancora il President's week-end e festivo) e il relativo “Museo”; si tratta di un “Parco” dislocato in varie
sedi (e/o barche) della città, creato dopo la Coppa del Mondo che si è tenuta nella baia di San
Francisco: interessante ed istruttivo.
Ceniamo al Fisherman’s Wharf (ci sono posti per tutte le
tasche) e non possiamo non assaggiare il granchio.
Anche MARTEDI' 18/2
giriamo per la città e decidiamo di comprare un biglietto valido per tutti i
mezzi pubblici per 1 giorno (al costo di 15 $). Vale anche per i Cable Cars (i caratteristici Tram della città) che
subito “testiamo” per un giro “molto turistico”.
Camminiamo comunque tanto e per riposarci un pò, facciamo
anche un intero giro in autobus.
Vediamo il più possibile e tutto ci piace: il Golden Gate
Bridge, il Presidio, le Case Vittoriane, il Palace of Fine Arts, Ghirardelli
Square, il Fisherman’s Wharf con i Pier (il più famoso è il 39) e le Otarie,
l’isola di Alcatraz (anche se vista solo da lontano dalle barche sul Wharf),
Chinatown, Lombard Street a Russian Hill, Telegraph Hill, il quartiere italiano
(Little italy) con i suoi locali e la
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la Transamerican Pyramid,
Union Square, il Civic Center e il bellissimo Golden Gate Park (con i suoi
palazzi, i suoi giardini e i suoi laghi) fino all’Oceano e ai Mulini che vi si affacciano.
A San Francisco sembra sempre di essere in un film e una
volta a casa vedrete in continuazione film con scene che Vi ricorderanno questa
vacanza.
MERCOLEDI’ 19/2
facciamo il check out e dedichiamo ancora qualche ora alla città, o meglio non
perdiamo l’occasione di fare anche qui un pò di shopping (e anche qui troviamo
l’immancabile negozio della catena Ross Store - Dress for less, dove trovo
anche la felpa originale dei Giants forse dello scorso anno ma a soli 20 $).
Purtroppo 2 giorni sono pochi per San Francisco e ancora una
volta quando ce ne andiamo lo facciamo con un pò di nostalgia; due
giorni non bastano per sentirsi soddisfatti di aver visitato San Francisco neanche
per chi come me c’è già stato.
Partiamo all’ora di pranzo e ci accorgiamo di quanto il
traffico di San Francisco per quanto non sia quello di Los Angeles, non è poi
troppo diverso da quello di Roma durante la settimana.
Si va a Sud lungo la Costa.
Ci fermiamo a Monterrey, prima capitale della California. E’ carina ma vediamo solo qualcosa (fra cui il Museo Naturale, ad ingresso con offerta libera, di fronte al Centro Visitatori, dove una gentile signora ci riempie di cartine e consigli, Colton Hall (palazzo del Governo dove nacque lo Stato della California e ora Museo) e un immancabile Ross: in California sembrano essere ovunque).
Servirebbe un giorno già solo per visitare questa ridente cittadina.
Ci fermiamo a Monterrey, prima capitale della California. E’ carina ma vediamo solo qualcosa (fra cui il Museo Naturale, ad ingresso con offerta libera, di fronte al Centro Visitatori, dove una gentile signora ci riempie di cartine e consigli, Colton Hall (palazzo del Governo dove nacque lo Stato della California e ora Museo) e un immancabile Ross: in California sembrano essere ovunque).
Servirebbe un giorno già solo per visitare questa ridente cittadina.
Dobbiamo ripartire per Carmel by-the-Sea (volendo collegata a
Monterrey dalla 17-Mile Drive,
una strada panoramica a pagamento che attraversa diversi punti di interesse,
tra cui Lone Cypress, il
cipresso più fotografato della zona; ma noi tagliamo la digressione sempre per risparmiare tempo). A Carmel
ci fermiamo e facciamo merenda con gli scoiattoli che ci circondano: sono simpatici,
grossi e non molto impauriti dalle persone. In compenso a Carmel in questo
stagione non c’è nessuno e la spiaggia anche così deserta è molto
affascinante.
Proseguiamo e la vista dall’alto del BIG SUR (la bellissima costa frastagliata che si stende sotto di noi) ci costringe a
fermarci spesso per ammirare il panorama e fare qualche foto. Arriviamo nelle
vicinanze di San Simeon dove c’è un
Faro e dove c’è la Riserva
naturale di Piedras Blancas, la spiaggia in cui si radunano le Otarie (in
questa stagione sono parecchie), che è quasi buio. Ci fermiamo, facciamo le
foto di rito e poi cerchiamo un albergo per dormire nei dintorni a San Simenon. Proviamo così anche la
catena di Motel Super 6: inferiore agli 8 ma decente.
Siamo davvero stanchi ma una buona cena ci consola dalle
fatiche che cominciano ad accumularsi.
L’indomani
GIOVEDI’ 20/2, dopo il check out decidiamo
di rivedere le otarie e il bellissimo panorama dei dintorni e torniamo indietro
di pochi km; poi riprendiamo verso Sud, passando nei pressi della deviazione
che porta all’Hearst Castle, (fuori San Simeon, ingresso 25 USD), che però decidiamo
di non visitare.
Proseguiamo lungo la costa con sosta a Morro Bay per una
pranzo veloce. Poi si riparte, con diverse soste per ammirare il bellissimo
panorama.
Una sosta più lunga la facciamo a Santa Barbara, bella
cittadina di mare dove si avverte già un clima “più californiano”: passeggiamo
e ci riposiamo al sole.
Purtroppo ci avviciniamo a Los Angeles che sta per fare buio
a causa delle tante soste. Proviamo a fermarci a Malibù ma è tempo perso. Non
troviamo neanche un accesso al mare.
Quando siamo nei pressi di Santa Monica è ormai buio e
andiamo direttamente all’albergo ancora nei pressi di Hollywood.
21/2 VENERDI’
E’ il giorno del ritorno a casa. Sono molto soddisfatto ma
anche molto stanco soprattutto per i tanti km in auto. Tentiamo di raggiungere
l’Osservatorio Griffith ma arriviamo su una strada e non capiamo se possiamo attraversarla in auto oppure no e decidiamo di lasciare perdere per non rischiare una multa.
Decidiamo quindi di andare al Getty Museum non lontano da Hollywood dove siamo. Il navigatore ci indirizza e ... finiamo nel traffico di file colossali! Ci viene per un attimo il dubbio che se visiteremo il Museo non arriveremo mai in tempo all’aeroporto. Ma rischiamo e ne vale la pena.
Il Museo Getty (costo 15 $ per il solo parcheggio, praticamente obbligatorio) è la vera opera d’arte con la sua vista su Los Angeles e i suoi giardini. Poi nelle sue sale ci sono anche opere d’arte Iris di van Gogh, i Proverbi di Brugel il vecchio, una statua di Manzù e tante altre opere provenienti da tutto il mondo).
uniche, ovviamente molto ben tenute e ben valorizzate come sempre avviene negli USA (gli
Decidiamo quindi di andare al Getty Museum non lontano da Hollywood dove siamo. Il navigatore ci indirizza e ... finiamo nel traffico di file colossali! Ci viene per un attimo il dubbio che se visiteremo il Museo non arriveremo mai in tempo all’aeroporto. Ma rischiamo e ne vale la pena.
Il Museo Getty (costo 15 $ per il solo parcheggio, praticamente obbligatorio) è la vera opera d’arte con la sua vista su Los Angeles e i suoi giardini. Poi nelle sue sale ci sono anche opere d’arte Iris di van Gogh, i Proverbi di Brugel il vecchio, una statua di Manzù e tante altre opere provenienti da tutto il mondo).
uniche, ovviamente molto ben tenute e ben valorizzate come sempre avviene negli USA (gli
Lasciamo il Museo dopo una visita breve e veloce perchè il
traffico di Los Angeles ci ha spaventato ma arriviamo in tempo per riconsegnare
l’auto e prendere il pullman dell’Avis che ci porta al Terminal corretto. Anche
LAX, l’Aeroporto di Los Angeles è molto
bello e moderno. Fatto il check in possiamo finalmente rilassarci un attimo
prima della partenza alle 15.45.
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